Libri: ecco le proposte!

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Nykyo
view post Posted on 14/5/2010, 18:10




Io ho seguito i tuoi consigli letterari e ho comprato "Le terrificanti storie di Zio Montague" di Chris Priestley e appena lo leggerò vi saprò dire. Per ora amo tanto il formato, i disegni di copertina e il fatto che la suddetta copertina si cicciosa e imbottita :)
 
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view post Posted on 15/5/2010, 17:18
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CITAZIONE (Nykyo @ 14/5/2010, 19:10)
Io ho seguito i tuoi consigli letterari e ho comprato "Le terrificanti storie di Zio Montague" di Chris Priestley e appena lo leggerò vi saprò dire. Per ora amo tanto il formato, i disegni di copertina e il fatto che la suddetta copertina si cicciosa e imbottita :)

:lol: :lol: :lol: Già il fatto che abbia una copertina sì cicciosa, potrebbe essere un ottimo motivo per comprarlo!
Va be', aspetto il tuo giudizio! :P

Allora, a proposito di letteratura per ragazzi, vi propongo un libro, avevo già letto una recensione un po' di tempo fa, che racconta la storia della figlia dell'artigiano orologiaio, artefice dell'Orologio Astronomico di Praga, che vuole andare a riprendersi gli occhi che il re di Boemia aveva strappato al padre, occhi strappati per impedirgli di costrure da qualche altra parte, la meraviglia che aveva creato, appunto l'Orologio!

Ve la ricordate la storia del maestro Hanuš, che vi avevo postato nel viaggio a Praga?

Anche Pratchett ne Il Colore della Magia, ha parlato di un artigiano, Occhiodoro, a cui erano stati strappati gli occhi, per lo stesso motivo che aveva reso cieco il Maestro Hanuš!

Eccovi l'articolo di FantasyMagazine, mi raccomando guardate a che pubblico è indirizzato, dai 10 anni in su, quindi ci rientriamo!!! :lol: :lol: :lol:

Gli occhi di Kronos

Un’avventurosa storia dai tratti magici, ambientata nelle suggestive atmosfere della città di Praga



Nella collana per ragazzi Il Castoro compare questo mese Gli occhi di Kronos, scritto da Marie Rutkoski una novità che il Wall Street Journal ha accolto in questo modo: "Gli appassionati di letteratura fantasy ameranno questo romanzo d’esordio di Marie Rutkoski, ispirato dalle leggende connesse al famoso orologio astronomico della città vecchia di Praga”
La storia:

Petra Kronos, la dodicenne protagonista del libro, ha una vita semplice ma non esattamente ordinaria... Possiede un ragno meccanico di nome Astrophil che ama nascondersi tra i suoi capelli e darle consigli, una delle tante, straordinarie invenzioni di suo padre Mikal, erudito fabbro inventore, dai poteri magici. A quest’ultimo è stato commissionato, nella città di Praga, un lavoro di grande prestigio dal principe di Boemia: costruire il più raffinato degli orologi astronomici.
La vita di Petra cambia per sempre quando, un giorno, suo padre torna a casa riverso, con una fasciatura attorno alla sua testa, a nascondere una terribile verità: il Principe si è impossessato dei suoi occhi, e con l’aiuto di un incantesimo, li ha sostituiti ai propri. Ma perché? Petra non riesce a capire, ma sa bene questo: andrà a Praga a riprendersi gli occhi di suo padre a tutti i costi. Introducendosi nel castello del principe, incontrerà luoghi stupefacenti, abitati da contesse fattucchiere, alchimisti spioni, personaggi pericolosi e affascinanti. Con l’aiuto del suo migliore amico, Tomik, capace di progettare sfere magiche in grado di dominare gli elementi, e con l’inseparabile complicità di Neel, ragazzo rom dalle mille risorse e dalle lunghe dita invisibili in grado di aprire qualunque porta, Petra vivrà un’avventura ricca di sorprendenti colpi di scena. Il loro aiuto e la loro amicizia saranno i suoi talismani in un mondo magico e avventuroso. La piccola protagonista capirà presto che spesso la realtà non è ciò che sembra e soprattutto che l’orologio costruito dal padre nasconde, in realtà, un potere in grado di distruggere il mondo. La sua avventura potrebbe trasformarsi in un viaggio molto pericoloso, senza ritorno a casa...
Creature meccaniche, sfere magiche, principi, castelli incantati e pericolosi alchimisti: un romanzo ricchissimo di misteri e di invenzioni, che pone le prime importanti domande su percezione e giudizio.

L’autrice:
Marie Rutkoski si è laureata a Harvard e insegna letteratura inglese al Brooklyn College. Vive a New York. E’ specializzata in teatro rinascimentale, letteratura per l’infanzia, e scrittura creativa. Deve la scelta di scrivere per i ragazzi ai suoi studi e al desiderio di vedere il mondo con altri occhi — nato dall’esperienza della madre, che ha avuto un periodo di cecità. Il sito dell'autrice si trova all'indirizzo www.marierutkoski.com

Marie Rutkoski, Gli Occhi di Kronos
Editore: Il Castoro
Traduzione di Giovanna Pecoraro
Pagine 272 — 15,50 Euro — Età 10+
ISBN: 9788880333982

Autore: Marina Lenti - Data: 15 maggio 2010

Edited by Ary64 - 15/5/2010, 19:40
 
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view post Posted on 17/5/2010, 21:57
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Non solo libri, ma anche almanacchi semestrali!

Ecco la nuova proposta di FantasyMagazine.

In arrivo EFFEMME, l'Almanacco di Fantasy Magazine

In anteprima la copertina non definitiva e qualche particolare sul nostro nuovo progetto di pubblicazione cartacea


La copertina provvisoria dell'Almanacco di Fantasy Magazine

E' in dirittura d'arrivo un progetto al quale abbiamo dedicato gli ultimi mesi. Lo sbarco su carta di Fantasy Magazine. La formula che abbiamo scelto non è quella della rivista da edicola. Non riteniamo che ci sia il mercato e non abbiamo abbastanza risorse per una simile operazione. Ma ci siamo resi conto di avere le risorse per un prodotto di approfondimento, che è una delle sezioni del sito di cui andiamo molto fieri, anche se la maggior parte degli accessi sono dati dalle news.

L'idea iniziale era quella di non disperdere questo patrimonio di articoli, creando per questo materiale una rivista che lo riproponesse. Ma l'appettito vien mangiando. Partendo dalla prima idea di riproposta di articoli editi, ma riveduti e aggiornati, si è sviluppata la struttura dell'almanacco, che conterrà solo in minor parte tali riproposte.
Nel sommario dell'almanacco saranno presenti quindi anche molti articoli inediti, mai visti sul sito, e racconti mai pubblicati su carta prima di ora, quando non completamente inediti. Quindi una rivista non solo critica, non solo di notizie, ma anche di narrativa, che valorizzi il lavoro degli scrittori italiani.

A tutto questo si è aggiunta l'idea di una forte "cover story", che per questo primo numero abbiamo deciso di dedicare a George R.R. Martin, raccogliendo in uno speciale materiale inerente non solo i libri, ma anche la serie televisiva attualmente in lavorazione, e molto altro ancora!
Per il sommario definitivo è ancora presto, per cui vi ragguaglieremo al momento opportuno.
Il nostro obiettivo è rendervela disponibile entro l'estate, per darvi modo di leggerla al mare, in montagna, in tutti quei luoghi di vacanza nei quali portarsi il pc sia scomodo o sconsigliabile.

Al momento la periodicità sarà semestrale. Per gli stessi motivi per cui non possiamo sbarcare in edicola, non possiamo sbilanciarci con un mensile. Tutte le prossime scelte dipenderanno comunque dall'accoglienza che la rivista riceverà da voi lettori.

Intanto vi proponiamo la cover provvisoria. Qualche piccolo particolare cambierà, ma il progetto a grandi linee è questo.
Appuntamento a presto con tutti gli altri dettagli, tra i quali, non poco importante, il prezzo di copertina, che vorremmo mantenere contenuto.

Autore: Emanuele Manco - Data: 17 maggio 2010
 
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view post Posted on 18/5/2010, 18:39
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Approfondimento di FantasyMagazine.

Stephen King, William Shakespeare e le fiabe arturiane

Qualche curiosità sulle origini del protagonista della Dark Tower saga: da dove viene Roland?

... In una cortina di fiamme
li vidi e tutti riconobbi. Ciononostante, intrepido
Mi portai alle labbra il corno da guerra, e soffiai.
“Childe Roland alla Torre Nera giunse."


[R.Browning — da "La Torre Nera" di S. King, pag 1109 — Trad. Tullio Dobner]



Complicata, affascinante, ibrida e fuori dagli schemi, la saga La Torre Nera costituisce il Magnum Opus di Stephen King: sette volumi — attorno ai quali ruota buona parte della produzione precedente e successiva — nati su un’idea vincente: Roland, cavaliere pistolero, e la sua quest verso la Dark Tower “in un mondo che è andato avanti”.

A volte l’ispirazione giusta possiede radici lontane, una specie di filo rosso che appare e scompare come un torrente carsico, di cui è però possibile seguire le tracce.
Può essere affascinante compiere questo viaggio a ritroso nel tempo: parafrasando una nota legge della fisica, in letteratura tutto si crea, niente si distrugge, ogni cosa si trasforma.

Non è una novità che l’idea per La Torre Nera sia venuta a Stephen King da una poesia di Robert Browning intitolata Childe Roland to the dark tower came.
Nel Medioevo il termine childe stava a indicare il primogenito di famiglia nobile che ancora non aveva ottenuto il titolo di cavaliere, quindi il Roland di Browning è un giovane guerriero proprio come quel Roland Deshain che deve ancora guadagnarsi le pistole.

Il poemetto inizia bruscamente con visioni da incubo e presenze mostruose che King riprenderà nella sua saga, ma soprattutto con l’ossessione della Torre, davanti alla quale compaiono gli spettri dei compagni morti in attesa della sfida dell’eroe al suono del corno.

Non sappiamo cosa sia successo prima né cosa accadrà dopo, ma comunque si interpreti l’opera, non possono non restare impressi l’intensità delle immagini, il senso dell’horror, l’ angoscia spirituale.
Alcuni particolari di questa atmosfera molto gotica ci permettono di andare ancora più indietro. Ad esempio lo slughorne di Browning, strumento pseudo medievale inventato, fa pensare al paladino della Chanson de Roland (Francia — XI sec ), mentre con King diviene l’oggetto-simbolo capace di offrire una rinascita e spezzare in qualche modo la ruota del ka.

Browning non ha inventato il Childe Roland e la sua torre del destino: nel Re Lear di William Shakesperare troviamo il personaggio di Edgar che si finge pazzo e canta:

Child Rowland to the dark tower came,
His word was still 'Fie, foh, and fum
I smell the blood of a British man.
[King Lear, Atto III, scena 4]

Neppure il grande Bardo inglese può essere definito il primo ideatore: esiste una fiaba arturiana intitolata Childe Rowland (la cui versione pubblicata più nota è di Joseph Jacob -1892) di cui si trovano tracce in un’antica ballata scozzese.
Si narra di Shawn Rowland e sua sorella Burd Ellen, figli della regina Ginevra e re Artù, che giocano vicino a una chiesa. Ma la palla vola lontano e la fanciulla per riprenderla corre inavvertitamente in senso contrario al cammino del sole e scompare.
Rowland chiede consiglio al mago Merlino e viene a sapere che la sorella è tenuta prigioniera dal re degli Elfi nella Torre Nera. Un re che sembra più orco che altro, e le sue parole sono quasi le stesse di Edgar.

In tutte questi racconti, poemi e tragedie, le vicende narrate sono diverse ma una cosa resta: la figura del giovane eroe e la sua quest alla ricerca di qualcosa che solo la Torre possiede.
Terre desolate, duelli, incubi e deliri, magia e follia, creature immaginarie e spettri malvagi: ciò che nutre di più il nostro desiderio di fantastico ha sempre qualcosa in comune con il passato, il presente e forse il futuro, basta avere quel guizzo di genio capace di reinventarlo

Autore: Cristina Donati - Data: 17 maggio 2010
 
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Che ne dite di un bel giallo, con tutti i crismi del giallo?

Giravo su IBS ed ho trovato questo, che ne dite? Io personalmente non ho mai letto nulla di Pears, anche se lo conosco di nome, perché un po' di tempo fa lessi un articolo su Repubblica (mi pare fosse Repubblica...), ma da quello che si legge in questa piccola recensione, non dovrebbe essere male!

Il tocco di Giotto



Autore Pears Iain
Prezzo scontato su IBS € 14,94
2008, 252 p.
Traduttore Cerutti Pini D.
Editore Longanesi (collana La Gaja scienza)

Storico dell'arte, oltre che scrittore, Iain Pears mette a frutto nei suoi romanzi competenza professionale e creatività narrativa, ideando storie intriganti e ricche di suspense. Anche questo suo nuovo libro cattura la curiosità del lettore, che, sin dalle prime pagine, viene coinvolto in una "caccia al ladro" piena di sorprese.


Dura la vita per il generale Taddeo Bottardi. Una serie di furti mai risolti, in apparenza collegati tra loro, e una teoria (la sua) che sostiene l'esistenza di un personaggio misterioso, un ladro fin troppo astuto, dal nome ancora più improbabile e bizzarro: Giotto, nientemeno. E una donna dice di avere informazioni relative a un dipinto trafugato più di trent'anni prima da un palazzo fiorentino - un Paolo Uccello che compare nell'elenco dei furti in cerca d'autore del generale - il «caso Giotto» viene ufficialmente riaperto. Ma esiste davvero un ladro così abile da non lasciare alcuna traccia, un'impronta, niente di niente? Alla fedele collaboratrice di Bottardi, l'agente Flavia Di Stefano, tocca l'arduo compito di condurre le indagini. Quando anche Jonathan Argyll, suo compagno e giovane mercante d'arte, si mette in mezzo le cose prendono una brutta piega. Il solo uomo in grado di aiutarli muore in circostanze non chiare. Tra i pochi indizi restano la confessione di una donna in fin di vita, una nobile famiglia decaduta e un'antica dimora inglese, Weller House, nel Norfolk, che sembra nascondere più di un segreto.
 
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view post Posted on 23/5/2010, 07:41
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E continuiamo sulla riga dei gialli!

Ecco l'ultimo di Camilleri e il suo Montalbano!

Non so voi, ma io adoro quest'accoppiata (Camilleri-Montalbano ^_^ ), gli amici mi dicono: "Ma non ti sei stufata di leggere la stessa storia da 15 anni?", direi di no, m'innamorai di Camilleri con "La forma dell'acqua" 1994, e da allora non l'ho più lasciato! :D


La caccia al tesoro


-Camilleri Andrea
-Prezzo: (su IBS e Libreria Universitaria.it Sconto 30% - € 9,80) ;)
-2010, 271 p., brossura
-Editore: Sellerio (collana - La memoria)


Questa volta al commissario Montalbano si presenta un caso più insolito degli altri. Nella casa in pieno stato d'abbandono e riempita di crocifissi dei fratelli Gregorio e Caterina Palmisano viene ritrovata una bambola gonfiabile senza un occhio e molto malconcia; qualche giorno dopo ne viene ritrovata un'altra, in un cassonetto di Vigàta, e Montalbano comincia a sentire puzza di bruciato. Negli stessi giorni comincia inoltre a ricevere delle strane lettere anonime contenenti le istruzioni per una strana caccia al tesoro: man mano che risolve gli indovinelli e le sciarade capisce che qualcosa di oscuro è celato dietro a quel gioco e che è giunta l'ora di risolverlo davvero. Una ragazza è scomparsa e mentre Montalbano segue le sue ultime tracce che si perdono verso un lago misterioso gli arriva l'ennesima inquietante lettera.

Un torpore inerte ha invaso il commissariato di Vigàta: un tedio strascicato. Ammortisce pure il trallerallera di Catarella, che adesso incespica tra rebus e cruciverba. Montalbano legge un romanzo di Simenon, e distratto va sfogliando una vecchia annata della "Domenica del Corriere": al telefono continua il dai e ridai querulo e molesto della suscettibile fidanzata, lontana sempre, lontanissima. Eppure un diversivo c'era stato. Due anziani bigotti, fratello e sorella, a furia di preterìe e giaculatorie, avevano rincappellato pazzia sopra pazzia. La loro demenza era arrivata al fanatismo delle armi. E la sceriffata santa aveva lasciato sul campo uno strumento di passioni tristi e appassite: una bambola gonfiabile, disfatta dall'uso; una di quelle pupazze maritabili che (diceva Gadda) tu le "basci, e ci piangi sopra, e speri icchè tu voi. E, fornito il bascio, te tu la disenfi e riforbisci e ripieghi e riponi, come una camiscia stirata". Un'altra bambola gemella, ugualmente disfatta, ma data per cadavere di giovane seviziata, era stata trovata poi in un cassonetto della spazzatura, in via Brancati. Sembrò una stravaganza.
 
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view post Posted on 25/5/2010, 16:14
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Non sono un'appassionata del genere, ma sembra che questa seria abbia avuto un grande successo, quindi vi propongo l'articolo di FantasyMagazine, chissà, magari a qualcuno incuriosito vien voglia di leggere, e ci farà sapere! ^_^

Stregata dalla magia

E’ il secondo volume della serie Magic. Una serie di romanzi urban fantasy per adulti di grande successo in Usa



E’ nelle librerie da qualche settimana il secondo romanzo della serie Magic, della scrittrice Cheyenne McCray, dal titolo Stregata dalla magia (Seduced by Magic, 2006). La serie in patria è attualmente arrivata al quinto titolo.
Questa serie di romanzi la possiamo definire urban/fantasy e anche paranormal romance erotica. Le scene d’amore, di sesso molto esplicito e il linguaggio usato dai protagonisti, fanno sì che la serie sia veramente rivolta a un pubblico adulto.

L’autrice miscela personaggi, storia e mitologia celtica: nei racconti troviamo la Dea Danu, i guerrieri Tuatha D’Danam e tanti altri personaggi del pantheon celtico.
In questo secondo volume seguiremo le avventure della sorella di Silver Ashcroft che era la protagonista del primo romanzo (Magia proibita). Nel primo volume avevamo appreso che Copper Ashcroft era sparita e ora in questo secondo romanzo scopriamo che la sua scomparsa era dovuta a incantesimo mal riuscito.
Questo incantesimo l’aveva fatta finire in una zona dell’Oltremondo, forse con la complicità di Luponero. Durante questa lunga “prigionia” la strega della Congrega D’anu aveva provato molte altre magie per liberarsi ma tutte avevano solo avuto l’effetto di imprigionare in quel luogo altre creature, e fra queste il guerriero Tuatha D’Danann Tiernan.
Fra i due c’è una immediata attrazione che sfocia in una passione senza freni che continuerà anche quando finalmente riusciranno a tornare nel “nostro” mondo, dove intanto la guerra tra le forze contrapposte del bene e del male continua.
La serie Magic continuerà con i romanzi: Wicked Magic (2007); Shadow Magic (2008) e Dark Magic (2008).

L’autrice

Cheyenne McCray è nata negli Usa nel 1966.
Scrive dai tempi dell'asilo e con la serie Magic ha inaugurato il genere paranormal erotic romance, che fonde fantasy metropolitano, amore, magia e sesso, di cui è l'indiscussa regina.
E’ una autrice prolifica, ha scritto, oltre a Magic, varie altre serie come Wonderland (4 romanzi); I (3 romanzi); Wild Cowboys (4 romanzi) e altre serie e romanzi a sé stanti per oltre trenta titoli senza contare varie “collections”.
E’ sposata e madre di tre figli, adora la lingerie di Victoria's Secret e il paganesimo in stile Wicca.
Il suo sito Internet è: www.cheyennemccray.com

La quarta di copertina

Protetta dai poteri magici delle streghe della Congrega D'Anu, Copper Ashcroft è abbastanza forte da toccare con mano la terribile realtà dell'Oltremondo: la patria di tutte le presenze demoniache che, in una dimensione parallela rispetto a quella terrestre, minacciano di distruggere l'ordine naturale delle cose. Questo reame oscuro, però, rischia di rivelarsi una trappola mortale per la bellissima strega, almeno finché, sulla via della Luce, il destino le accorda di incontrare Tiernan, un valente guerriero della Confraternita di Tuatha D'Danann. Per Copper, Tiernan non è soltanto una guida, né un semplice alleato. Ma i desideri che attraggono i due campioni del Bene sono minacciati da una missione più importante: sconfiggere le creature maledette dell'Oltremondo. Un pericolo contro cui la pura e semplice violenza non può ottenere nulla e nei confronti del quale persino la magia delle streghe non sembra bastare... perché soltanto attraverso la loro unione Copper e Tiernan scopriranno il punto debole del buio, capovolgendo, grazie alla passione, gli esiti di una battaglia già segnata.


Cheyenne McCray, Stregata dalla magia (Seduced by Magic, 2006)
Castelvecchi Editore, collana Ultra Lit, pagg. 319, euro 14,90
ISBN 978-88-7615-312-9

Autore: Pino Cottogni - Data: 25 maggio 2010
 
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Nykyo
view post Posted on 25/5/2010, 20:39




CITAZIONE (Ary64 @ 1/5/2010, 19:13)
Le terrificanti storie di zio Montague


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Come promesso lo recensisco dopo averlo letto.
E' davvero carinissimo. Ok, non vi dico che rimarrete terrorizzati, forse per questo bisogna essere più piccini, ma... insomma, un paio di racconti sono davvero riuscitissimi anche sotto il punto di vista della paura che possono suscitare nel lettore più adulto.
In realtà tutti i racconti sono carini, ma un paio sono dei veri e propri gioielli e tra questi per me spiccano quello sulla casa di bambole (di cui non ricordo il titolo esatto), La Potatura e La corince dorata.
I racconti hanno anche una morale e non mancano mai di riferirsi anche alla psiche.
Ma la cosa che più colpisce è che sono racconti dell'orrore vecchio stile: non troverete tutto spiegato e soprattutto (evviva!!!) non troverete tutto descritto e sarà proprio questo a strapparvi un brivido ad ogni età.
In copertina vengono paragonati a quelli di Poe, per altro omaggiato nel nome del giovane protagonista: Edgar. Io però trovo che ricordino ancora di più i racconti (stupendi) dello scrittore inglese Montague Rohdes James e non a caso anche lui è omaggiato in via indiretta soprattutto in un paio di racconti ed in via diretta nel nome dello zio narratore.
Il finale non sarà chissà quale colpo di scena, ma non è troppo semplice da indovinare (almeno non del tutto) e non rovina per nulla l'isieme.
La veste grafica è curatissima e accattivante e le illustrazioni sono bellissime.

Lo consiglio a tutti, è davvero molto carino.
 
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view post Posted on 25/5/2010, 21:20
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Dopo Camilleri e Moni Ovadia, già acquistati, è in lista! ;)
 
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Nykyo
view post Posted on 25/5/2010, 21:28




Amo tanto anche Ovadia (be' amo tutto ciò che è umor yiddish e similare e ho una vera passione per la storia e la letteratura ebraica), devo recuperare anche lui!
 
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view post Posted on 26/5/2010, 16:20
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Finito di leggere, ve lo consiglio vivamente!

Un bel viaggio nella kasherut, tra cibo e anima, il tutto condito con humor yiddish! ^_^

Il conto dell'Ultima Cena



Tra Vecchio e Nuovo Testamento, regole kasher, insegnamenti rabbinici, storielle ebraiche e ricette che contengono un antico sapere, il viaggio di Ovadia alla ricerca di un'etica del cibo. Il conto dell'Ultima Cena è un omaggio alla memoria e all'accettazione dell'Altro, ultimo antidoto slow all'intolleranza e al tempo frenetico di oggi --- La storia è nota a pochi. A ogni elezione di un nuovo papa, una delegazione della comunità ebraica romana si recava nei sacri palazzi portando un'antica pergamena sigillata che, regolarmente, il sommo pontefice rifiutava di accettare. Finché, un giorno, il papa, d'accordo con il rabbino capo, decise di consultarne il contenuto. L'intestazione recitava: «Il conto dell'Ultima Cena». Non si sa con esattezza l'ammontare dell'importo richiesto per quel celebre pasto, anche perché, per risapute ragioni, gli apostoli e Gesú non riuscirono a onorare il debito. Però si sa qualcosa riguardo a quell'ultima cena. Parte da qui il viaggio di Moni Ovadia all'interno della tradizione kasher. La casa dell'ebreo errante Moni Ovadia, che tra l'altro è vegetariano, è un'enorme cucina affacciata sul mondo. Dove lui se ne va in giro tra una «fiera dell'Est» e regole kasher, insegnamenti rabbinici e storielle ebraiche, ricette tipiche e cucina che se la fa con la religione. Nel girovagare tra salse mediterranee, melanzane, ceci e uova, incontriamo l'arzilla Janette, una egiziana novantenne che ci spiega la cucina dell'esilio e della diaspora, insieme alle ricette di Edith, unica depositaria della tradizione familiare sefardita di casa Ovadia. E un atteggiamento all'assaggio che è prima di tutto interiore, predisposizione dell'animo di chi è abituato a guardare al cielo attraverso gli odori e i sapori della terra. Perché, in fin dei conti, dovremmo tutti imparare a essere kasher, ovvero adatti alla nostra dignità di essere umani.
 
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view post Posted on 30/5/2010, 11:41
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FantasyMagazine ci propone l'ultimo romanzo della Cerrino, che devo dire mi piace molto.

Di lei ho letto il ciclo sugli Etruschi, splendida trilogia storico-fantastica che racconta dei Rasna (gli Etruschi), i signori della penisola italica alla fine del VI secolo a.C., attraverso un bel racconto che parla della società, degli usi e i costumi, dei riti e le formule magiche, si parla di Roma, all'epoca poco più di un agglomerato di villaggi di pastori appena oltre il Tibrin, il fiume del confine. Saranno proprio i Rasna a darle il suo primo volto, con i tre Re che conosciamo: Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo!

Da quello che ho letto sulle varie recensioni, quest'ultimo libro non dovrebbe parlare di magia, ma piuttosto d'inquisizione, di roghi di eretici e guerre di religione.

Il margine dell'alba

Il nuovo romanzo storico di Mariangela Cerrino. La ricostruzione romanzata dei fatti fra il 1540 e il 1590, al tempo delle guerre di religione tra cattolici e valdesi in Piemonte e nel sud della Francia. Al centro degli avvenimenti, un’indimenticabile amicizia



Con il romanzo storico Il Margine dell’alba, edito da Alacrán edizioni, Mariangela Cerrino torna nelle librerie di tutta Italia. Il romanzo propone al grande pubblico la ricostruzione romanzata degli eventi fra il 1540 e il 1590 in Piemonte e nel sud della Francia, delle lotte di religione tra Cattolici e Valdesi e dei conflitti franco spagnoli.



Al centro del romanzo, la valorosa amicizia tra il capitano Jean Louis de Lacazette, figura storica, fervente cattolico e uomo di fiducia del Delfino di Francia, e il suo sottoufficiale Etienne de Villard barone des Allards. Insieme affronteranno campagne di guerra, assedi, intrighi, persecuzioni e miserie di uno dei momenti più tragici della storia d’Europa, nel fuoco delle lotte di religione. Accanto ai due protagonisti maschili, due figure femminili tingono il romanzo di rosa e di risvolti romantici: si tratta di Félicienne Borel, la bella proprietaria della locanda il Fleur de Lys di Briançon, e di Eliselle Combin, figlia di un barba valdese.

La Storia

E' il 1540 e l'Europa è in fiamme per l'eterna guerra tra Francia e Spagna. Jean Louis, figlio del notaio Arlaud di Oulx, ha una sola aspirazione: diventare capitano, combattere, raggiungere il potere, guadagnarsi la nobiltà che il suo amico Etienne, invece, possiede, poiché è l'unico erede di una famiglia valdese distrutta dall'Inquisizione, che ha bruciato sul rogo suo nonno, Guillaume de Villard.

Nonostante siano molto diversi, — Jean Louis è intransigente ed ambizioso, mentre Etienne è un sognatore, riflessivo e malinconico — i due giovani sono legati da una profonda amicizia. Insieme si arruolano sotto il comando di Charles de Cossé, duca di Brissac che nomina Jean Louis capitano con il nome di Lacazette e Etienne come suo sottoufficiale.

Iniziano così le peripezie sui campi di battaglia di Ceresole, di Perpignan, di Bordeaux, che faranno guadagnare al capitano Lacazette da una parte la protezione della potente famiglia dei Guisa e del Delfino di Francia, e dell’altra la fama di uno dei più temuti e stimati difensori della fede cattolica. Al suo fianco ci sarà sempre Etienne, la “sua coscienza", almeno fino a quando le persecuzioni cattoliche non accenderanno di roghi la Provenza e il Brianzonese sfociando in una aperta guerra tra cattolici e Valdesi.

Sarà a questo punto che Etienne de Villard dovrà trovare la sua strada, l'unica che il capitano Lacazette non può e non vuole percorrere.

Un brano

Etienne scosse appena il capo, appoggiandosi al muro per riuscire a respirare senza tanto dolore. “Sono stato cresciuto per essere un buon cattolico; anzi, molto di più: migliore dei cattolici che non dovevano lottare con i fantasmi della propria famiglia. Ma più mi sforzavo di esserlo, più me ne allontanavo, e più me ne allontanavo, più vedevo... quelli che io chiamo gli abissi. La stupidità, la crudeltà, la violenza... Tutto in nome di Dio. Io mi rifiuto di credere che Dio possa avere qualcosa a che fare con queste miserabili storie di uomini.”

“Ti sei scelto una strada difficile, amico mio”, mormorò Espagnolet. “E un giorno dovrai decidere da che parte stare. Se non altro perché vivi in mezzo agli uomini.”

La quarta

XVI secolo, nel cuore dell'Europa, tra Piemonte e Francia del sud. La vera storia di Jean Louis Arlaud, conosciuto come capitano Lacazette, si intreccia con quella di Etienne de Villard, unico erede di una famiglia di Valdesi distrutta dall'Inquisizione. Insieme, da quando entrambi hanno vent'anni, vivono campagne di guerra, assedi, intrighi, persecuzioni e miserie di uno dei momenti più tragici della storia d'Europa, nel fuoco delle lotte di religione, che consumano la voglia di potere del capitano Lacazette e la ricerca di giustizia di Etienne de Villard. Ma anche una storia di donne: di Félicienne Borel, la bella proprietaria del Fleur de Lys di Briangon, e della dolce Eliselle Combin, figlia di un 'barba' Valdese, specchi del loro tempo e artefici del proprio destino.

L'autrice

Mariangela CerrinoNata a Torino, Mariangela Cerrino è autrice per Longanesi della trilogia degli Etruschi (I cieli dimenticati, La via degli Dei e La porta sulla notte), e dei primi due volumi del ciclo dell’Anno Mille (Il Segno del Drago e Il segreto dell’Alchimista) tutti tradotti in Germania e Spagna. L’intero ciclo dell’Anno Mille con i due volumi che lo concludono (Il Custode dell’Arcobaleno e Il Calice spezzato) sono pubblicati da Susalibri, Torino, aprile 2010. Suo è anche Lisidranda (2008), una grande trilogia fantasy proposta da Armenia. Per Mondadori Urania Fantasy è uscito nel 2008 Cronache dell’epoca Mu. Si occupa di storia e tradizioni dell’area celtica, occitana e francoprovenzale, oltre che di antiche culture, religioni e mitologie. Al suo attivo ha una trentina di romanzi storici e fantastici. Sito web: www.mariangelacerrino.it.



Mariangela Cerrino, Il margine dell'alba
Alacràn Edizioni
Pg. 472 — 19,00 Euro
ISBN: 9788830416062

Autore: Emanuele Manco - Data: 26 maggio 2010

Edited by Ary64 - 30/5/2010, 15:58
 
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view post Posted on 31/5/2010, 15:28
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Ecco i finalisti del Premio Campiello 2010, l'articolo è de Il Recensore.com.


Premio Campiello: scelta la cinquina dei finalisti
di Francesca Zeroli il 31 maggio 2010



Quarantottesima edizione per il Campiello, premio letterario istituito nel 1962 per volontà degli Industriali del Veneto, che viene assegnato ad opere di narrativa italiana. Dopo il trionfo dello scorso anno di Margareth Mazzantini con il suo “Venuto al mondo“, in corsa per la vittoria, che verrà decretata il prossimo sabato 4 settembre a Venezia sul palco del Gran Teatro La Fenice, ci sono ora Antonio Pennacchi con “Canale Mussolini” (Mondadori), Gad Lerner con “Scintille“.
“Una storia di anime vagabonde” (Feltrinelli), Gianrico Carofiglio con “Le perfezioni provvisorie” (Sellerio), Laura Pariani con “Milano è una selva oscura” (Einaudi) e Michela Murgia con “Accabadora” (Einaudi) .

La Giuria del Letterati, presieduta quest’anno dal regista Giuseppe Tornatore e composta dal linguista Gianluigi Beccaria, dallo scrittore Riccardo Calimani, dal critico d’arte Philippe Daverio, dal sociologo Domenico De Masi, dallo storico e scrittore Giordano Bruno Guerri, dalla presidente dell’Accademia della Crusca Nicoletta Maraschio, dal critico letterario Lorenzo Mondo, dai linguisti Salvatore Silvano Nigro e Silvio Ramat, dalla Presidente della omonima fondazione d’arte Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, ha scelto i 5 finalisti su una rosa di 43 libri (erano 110 i romanzi pervenuti quest’anno alla segreteria del Premio). La stessa giuria ha assegnato all’unanimità al romanzo di esordio di Silvia Avallone, “Acciaio”, (Rizzoli) il riconoscimento Premio Campiello Opera Prima.

Spetta ora alla Giuria dei Trecento lettori la scelta del vincitore. Nell’attesa, sarà possibile incontrare gli autori finalisti nei mesi di giugno e luglio, in numerosi incontri aperti al pubblico, promossi dalla Fondazione “Il Campiello”: l’8 giugno a Venezia, il 9 giugno a Castelfranco Veneto, il 15 luglio al Festival di Ravello, il 23 luglio a Punta Ala, il 29 luglio a Jesolo Lido, il 30 luglio ad Asiago e il 31
luglio a Cortina d’Ampezzo.

Conosciamo meglio le opere in finale.

Canale Mussolini” di Antonio Pennacchi (Mondadori). Canale Mussolini è l’asse portante su cui si regge la bonifica delle Paludi Pontine. Tra le migliaia di coloni fatti insediare su queste terre, i Peruzzi, che combattono con glorioso accanimento contro le sferzate del destino che sembra non concedergli tregua.

Scintille. Una storia di anime vagabonde” di Gad Lerner (Feltrinelli): Gilgul, nella Qabbalah ebraica, è il frenetico movimento delle anime vagabonde che ruotano intorno a noi quando la separazione dal corpo è dovuta a circostanze ingiuste o dolorose. Gad Lerner si addentra nel suo gilgul familiare seguendone le tracce, fino al confine tra Libano e Israele dove si riuniscono le molteplici nazionalità dell’autore.
“Le perfezioni provvisorie” di Gianrico Carofiglio (Sellerio): Un incarico insolito per l’avvocato Guido Guerrieri, un caso più adatto ad un detective che a un legale: Manuela, studentessa universitaria, è scomparsa in una stazione ferroviaria, dopo un fine settimana trascorso in campagna con amici. Scettico e curioso a un tempo, l’avvocato inizia a studiare le carte.

Milano è una selva oscura” di Laura Pariani (Einaudi): Il Dante ha settant’anni ed è uno specialista nell’arte della fuga. Cresciuto a pane e classici, ha anche gestito una libreria antiquaria prima di sbandare e diventare un barbone. Adesso vagabonda per la sua Milano, in esilio come il grande poeta da cui ha preso il soprannome.

Accabadora” di Michela Murgia (Einaudi): Maria e Tzia Bonaria vivono come madre e figlia. La vecchia sarta ha visto Maria rubacchiare in un negozio, e ha pensato di prenderla con sé. E adesso avrà molto da insegnare a quella bambina cocciuta e sola: come cucire le asole, come armarsi per le guerre che l’aspettano, come imparare l’umiltà di accogliere sia la vita sia la morte.

Per info: www.premiocampiello.org/
 
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view post Posted on 2/6/2010, 14:30
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Una bella miscela di giallo, humor e poesia! :)

Articolo di Il Libraio,it

Un convitto di poeti, un assassinio
La scoperta del lato oscuro nelle menti più elette




''Un romanzo con una cifra innovativa e beffarda, e una suspense che è frutto di bravura e malizia.''

El Cultural

RECENSIONE DI
L'assassinio come arte poetica

UN LIBRO DI
Ángela Vallvey

PUBBLICATO DA
GUANDA, Narratori della Fenice


Donna Agustina, vedova del poeta laureato Alberto Pons, organizza ogni anno un convegno dedicato alla memoria del marito. Per l’occasione, in un’amena tenuta appena fuori Toledo, vengono radunati i nomi di spicco della poesia nazionale e internazionale in lingua spagnola. Ma quello che doveva essere un incontro tra illustri esponenti del mondo della cultura si trasforma in un incubo quando uno dei partecipanti viene trovato morto, accoltellato. Nacho Arán, meteorologo di professione e poeta per passione, arriva alla villa il giorno dopo il delitto: essendo al di sopra di ogni sospetto, può iniziare le indagini. È infatti il creatore del Club Baskerville, un apprezzato sito web che riunisce gli amanti del mistero intorno a veri casi giudiziari e spesso rie - sce a risolverli prima della polizia.
Le sue doti investigative, oltre che umane, lo portano a diventare il confidente dei poeti lì riuniti e a scoprire che quasi tutti i suoi colleghi avevano dei conti in sospeso con il morto, alcuni tali da giustificare un omicidio. Attraverso le loro confessioni Nacho non capirà solo che persona era veramente la vittima. Scoprirà che anche i poeti, spiriti coltivati per eccellenza, non sono esenti da sentimenti bassi e vili. Sono anzi capaci di odiare, e persino di uccidersi tra loro.

"E' strano, ma ho appena letto in Internet che ieri è stato ucciso un poeta piuttosto celebre, intorno alle cinque di sera. Un'ora decisamente taurina per morire. E' successo a Toledo. Può essere un caso interessante per il Club Baskerville. A proposito, piccolo mio, tu non stavi andando proprio a Toledo, a un convegno di poeti?..."
 
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view post Posted on 3/6/2010, 09:51
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Il libro non lo conosco, ma conosco l'autrice, ho visto un suo spettacolo un po' di anni fa, vi assicuro che ho riso tanto!!! :lol: :lol:

Dalla recensione il libro dovrebbe essere spassoso, di quelli che piacciono a me, quindi da mettere in lista! Con ironia caustica e satira, racconta le schifezze della società moderna, nel caso specifico, l'ascesa di una soubrettina televisiva, che grazie al suo lato B, scala i vertici del potere, e non è fantapolitica!!!!! ;)

L'articolo è di IlRecensore.com

“Il lato B”, quando il successo è questione di c…!
di Chiara Pieri il 3 giugno 2010



Alessandra Faiella ne “Il lato B“ (Fazi, 2010) racconta in modo ironico, attuale e realistico, l’ascesa di Katia G., the queen of lato B, che, da show girl, riesce a poco a poco a conquistare i vertici del potere, passando di letto in letto, fino a giungere a quello del Capo dei Capi. Cosa le è servito, oltre ad un’intelligenza metodica e spietata? Tanto, tanto c…! Katia G. ha un fondoschiena perfetto, un fisico invidiabile, giovane e bella ha già capito la chiave del successo: “darla via come un frisbee, ma solo alle persone giuste“.
Katia è diversa dalle solite soubrette, lei punta in alto, molto più in alto della semplice televisione…Ma pur da quella bisogna partire, per farsi apprezzare dal pubblico ed entrare nel mondo di chi conta.
Così la regina del lato B inizia ad andare a letto con registi e produttori ed a vincere un reality show, che finalmente la farà approdare al mondo della politica. Di politico in politico, tra party, escort, cocaina e alcool che scorre a fiumi, Katia giungerà fino al Capo dei Capi, Lui. Sarà solo grazie alla sua astuzia perfida e ad un’intelligenza debitamente nascosta sotto il corpo da Barbie, che Katia riuscirà a conquistare la summa del potere.
Alessandra Faiella mette in scena, sebbene in maniera ironica e grottesca, uno specchio della realtà attuale, quello del mondo della televisione legato indissolubilmente a quello della politica. Un mondo dove le donne per fare successo devono sempre di più lasciar da parte il cervello e sfoderare il lato B e poi, passati i venticinque, iniziare a restaurarsi a colpi di bisturi e botox, altrimenti possono dire addio alla bella vita. Oltre ad una riflessione sul mondo dello show business e sui lati oscuri del potere e dei media Il lato B introduce anche il concetto del post-femminismo. Se le donne in passato hanno scelto per l’emancipazione e combattuto per i propri diritti, tuttavia la realtà contemporanea le rende vittime della reificazione e costantemente succubi degli uomini, unici veri manipolatori del potere.
Riuscirà la donna-oggetto a detronizzare il Capo? Lo scoprirete solo leggendo questo divertentissimo libro.


Alessandra Faiella, attrice comica, ha lavorato con diversi attori e registi tra cui Dario Fo e Franca Rame. In Tv ha partecipato ai più noti show e programmi di intrattenimento come Producer, Pippo Chennedy Show, Zelig, Mai dire domenica, Buldozer, Relazioni pericolose, Cochi e Renato, Markette, Chiambretti Night. Ha condotto programmi radiofonici su Radio 2 Rai e R101. Laureata al DAMS di Bologna, conduce attualmente stage sulla comicità, la comunicazione in pubblico, l’autostima. Ha pubblicato Il brutto delle donne (Garzanti, 2007, con Giovanna Ramaglia), Il dizionario Lei-Italiano, Italiano-Lui (Vallardi, 2009 con Giorgio Ganzerli) e Autostimami (per <<il Sole 24 ore>>, 2006). Questo è il suo primo romanzo.

Autore: Alessandra Faiella
Titolo: Il lato B
Editore: Fazi
Anno di pubblicazione: 2010
Prezzo: 17,50 euro
Pagine: 218


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Seconda proposta, anzi la recensione di un libro che vi avevo già proposto qualche tempo fa!

Strix - La strega nella cultura romana


Laura Cherubini, Strix - La strega nella cultura romana (2010)
- MITOLOGIA - UTET Libreria - 2010
- pagine 242
- prezzo 22,00 euro
- giudizio: ****


"... Penso che, trasmutata, ella per l’ombra della notte svolazzi,
avvolte tutte di piume le sue vecchie membra;
[…] In ambi gli occhi le fulmina una duplice pupilla
e dai globi gemelli un fuoco avvampa."
[Ovidio — Amores]

Strynx. Strix. Striga. Strega. Ma anche Saga, Malefica, Venefica: quanti nomi per una singola soprannaturale entità. Tuttavia ciò dimostra come la strega sia una presenza costante in tradizioni e folklore europei dall’alba dei tempi.

Lo scopo del saggio Strix— La strega nella cultura romana, di Laura Cherubini, è mettere in luce come questa figura ancestrale venga percepita presso la cultura greco-romana, che a essa ha conferito nome e attributi ben precisi trasmessi in parte alla strega medioevale e a quella moderna.

Il libro è strutturato in due parti: nella prima si prendono in esame l’identità della strix, il suo essere creatura femminile specificamente notturna dalle terribili capacità, e la sua affinità all’Arpia, la donna uccello dell’immaginario fantastico antico che arriva a sconfinare nel mito.
Nella seconda, alle striges come entità quasi demoniache si sostituiscono alcune streghe romane (strigae) dalla realtà ontologica prettamente umana.
Questo consente di osservare le caratteristiche visibili della strega e individuarla come tale: le capacità mutaforma, i lineamenti bestiali, il suo essere liminare al mondo dei morti.

Cos’era la strega romana? L’equivalente greco strinx indica originariamente un tipo di gufo considerato uccello infausto, e il nome è prettamente onomatopeico.
La prima immagine offerta dall’autrice è appena un guizzo di ali nel buio e il grido stridente di un rapace, che vola fra scenari soprannaturali e dimensione umana: dal predatore assetato del sangue alla donna malvagia in cui esso può trasformarsi.

Nella concezione greco-romana, la strega non è buona e non è vittima, nasce malvagia ed è responsabile di crimini immondi, di corruzione, di violenze, di orrore.
Brutta, spesso grottesca, è temuta e combattuta, oggetto e soggetto di maledizioni terribili. L’immagine della strega emerge — dai frammenti di Ovidio, Plinio, Orazio, Petronio e tanti altri analizzati nel saggio — strettamente rapportata ai cinque sensi, ma in qualche modo invertita rispetto alle caratteristiche umane: lo stridio malefico che ferisce l’orecchio, il venefico tocco, il fetore che la accompagna (decomposizione, escrementi), la fame insaziabile di sangue e visceri, lo sguardo folle e malignamente acuto.

Anche le attitudini della striga/strix rispecchiano una versione “rovesciata” di ciò che è umano in generale e femminile in particolare: le streghe sono versipelle, cioè possono trasformarsi in uccelli, cani, topi e persino mosche seguendo le loro capacità ingannatrici.
Attaccano di preferenza bambini per svuotarli di fluidi e organi vitali, lacerando corpo e viso con gli artigli. Hanno conoscenze al di là del normale utilizzate per malefici (con una loro penna in un filtro magico provocano passione o attentano alla virilità).
Sono creature notturne che torturano e uccidono durante i sacrifici e si nutrono con furore bestiale.

In sostanza, come sottolinea l’autrice nella prefazione, costituiscono una sorta d’immagine universalmente riconoscibile elaborata per spiegarsi eventi funesti, malattie mortali, morti infantili. Quindi, si può aggiungere, un archetipo di questo tipo non può che essere un concentrato di tutti gli orrori possibili.

Anche l’aspetto prettamente fisico della strega rispecchia un rovesciamento totale rispetto ai canoni appezzati nella donna romana: il pallore cadaverico che richiama al mondo dei morti, i piedi nudi e i capelli scarmigliati, i denti marci e neri, le unghie ricurve, la doppia pupilla.

Il saggio ritorna più volte sugli stessi concetti e particolari - arrivando a sfiorare in alcuni punti la ripetitività - sicuramente per il desiderio da parte dell’autrice di eviscerarne i molti significati: questo rende la lettura gravosa per i non esperti in materia mentre è una manna per gli studiosi.

Il viaggio alla scoperta e identificazione della strega nella cultura classica, è condotto in questo saggio sul doppio filo dell’osservazione antropologica e dell’analisi filologica di ciò che i testi antichi riportano in proposito: si tratta di una di ricerca approfondita, supportata da un folto corredo di note e citazioni che offrono nell’insieme un quadro complesso ma affascinante.


Autore: Cristina Donati - Data: 3 giugno 2010
 
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